Call for Abstracts: rivista OrizzonteCina, vol.13, n.1 (2022)

Cina e Asia interna: oltre le Nuove Vie della Seta

Call for abstracts per la rivista scientifica quadrimestrale OrizzonteCina

Anno 2022, volume 13, numero 1

Direttore: Giovanni B. Andornino

Condirettore: Daniele Brigadoi Cologna

Profilo della rivista

OrizzonteCina pubblica saggi originali e rigorosi in lingua italiana al fine di promuovere, a livello nazionale, una più articolata conoscenza del sistema politico, delle relazioni internazionali e delle dinamiche socioeconomiche della Repubblica popolare cinese e della più ampia collettività sinofona, anche in prospettiva diacronica. Combinando gli strumenti interpretativi propri delle scienze sociali con la sensibilità filologica degli studi d’area sinologici, la rivista ospita contributi di ricercatori affermati ed emergenti con l’obiettivo di agevolare il dialogo tra diverse prospettive disciplinari, anche favorendo la traduzione di articoli proposti da studiosi stranieri.

Tema oggetto della sezione monografica del numero:

È aperta una Call for abstracts per il volume 13, numero 1 (2022), dedicato al tema dei rapporti tra Cina e paesi dell’Asia interna, il vasto entroterra del continente euroasiatico che comprende le cinque repubbliche ex sovietiche centro-asiatiche (Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan), la Mongolia, tre regioni autonome cinesi (Xinjiang, Mongolia interna, e Tibet) e i territori liminali di Afghanistan, Pakistan, Iran e degli oblast russi della Siberia meridionale. Di proverbiale salienza geopolitica, l’Asia interna ha assistito allo stratificarsi di numerose eredità coloniali ed è oggi testimone di nuove dinamiche di influenza, a partire dai due attori più rilevanti che storicamente hanno qui esteso il proprio imperio: Russia e Cina. OrizzonteCina invita autori e autrici a presentare articoli e note di ricerca in particolare sulle agende di connettività promosse in questo spazio, a partire dalla Belt and Road Initiative, per approfondire l’impatto che la nuova proiezione cinese ha – su vasta scala, così come sulle comunità locali e sulle minoranze transfrontaliere – in ambito politico, socio-economico, linguistico-culturale, religioso e ambientale.   

Il lancio della Belt and Road Initiative (BRI) nel 2013 ha permesso alla Cina di estendere la propria influenza in Asia interna, controbilanciando al tempo stesso le aspirazioni per una zona di integrazione politica ed economica promossa dalla Russia – l’Eurasian Economic Union, EAEU –con il chiaro intento di ristabilire la propria influenza nello spazio post-sovietico. L’Asia interna è dunque oggi l’arena in cui diversi attori, tra cui la SCO (Shanghai Cooperation Organization), l’Unione Europea tramite l’Eastern Partnership, ma anche la NATO e gli USA, cercano di espandere ed affermare la propria influenza. Sebbene i principali obiettivi della BRI siano l’inter-connettività dei trasporti, il finanziamento delle infrastrutture e l’integrazione dei mercati finanziari, le azioni intraprese hanno profonde ricadute anche in ambito sociale, ambientale e persino linguistico. Fino ad oggi i progetti people-to-people, che pure sono un pilastro della BRI, hanno ricevuto scarsa attenzione nell’attribuzione dei fondi, quasi totalmente destinati al sostegno degli interventi economici e infrastrutturali. A dieci anni dal lancio della BRI è il momento per una riflessione su come questi progetti impattino sulle comunità locali e sulle minoranze che in Asia interna hanno rilevanza anche transfrontaliera, come nel caso degli uighuri, dei kazaki, o dei tajiki presenti sia in Cina che nei paesi confinanti. La sempre più pervasiva influenza cinese in questi territori, per decenni parte o satelliti dell’Unione Sovietica, come nel caso della Mongolia, ha avuto riflessi importanti, ma non imprevedibili, anche nel campo delle politiche linguistiche e dell’istruzione.  La dimensione religiosa, che storicamente ha svolto una funzione di collante in queste aree, collega di fatto le minoranze transfrontaliere – mongoli, uighuri, tajiki – delineando spazi di azione e reazione alle sempre più accentuate politiche di controllo delle autorità cinesi. Infine, di non minore importanza sono gli aspetti legati alle ricadute socio-ambientali e di sviluppo sostenibile che definiscono la percezione delle iniziative legate alla BRI in seno alle comunità locali.

Questo numero di OrizzonteCina accoglie articoli non precedentemente pubblicati che offrano un contributo originale su tematiche significative riferite ai rapporti tra Cina e Asia interna. Fra i temi di interesse del numero rientrano in particolare (ma non esclusivamente):

  • le dinamiche di integrazione dell’economia della provincia dello Xinjiang con l’Asia interna;
  • le implicazioni per la Cina della gestione della sicurezza in Asia interna dopo il ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan;
  • le relazioni sino-russe con particolare riferimento all’Asia interna;
  • spinte centrifughe e movimenti separatisti nelle province cinesi dell’Asia interna;
  • sinofilia e sinofobia in Asia interna;
  • la dimensione religiosa come spazio di interazione transfrontaliero, con particolare riguardo alle influenze reciproche tra Islam cinese e Islam prevalente nei paesi centro-asiatici;
  • l’evoluzione dei rapporti tra Cina e Mongolia e il posizionamento di quest’ultima rispetto alla BRI;
  • gli aspetti legati all’istruzione nella BRI, quali la presenza e le attività degli Istituti Confucio nella regione e le mobilità di docenti e studenti tra la Cina e le università dei paesi dell’Asia interna;
  • le implicazioni linguistiche legate alla crescente presenza cinese in Asia interna;
  • le ricadute e le percezioni dei progetti BRI in ambito socio-ambientale.

Il Comitato editoriale di OrizzonteCina invita autori e autrici che desiderano contribuire alla riflessione su questi temi a inviare i propri abstract all’indirizzo email orizzontecina@tochina.it entro il 30 aprile 2022. Unitamente all’abstract si prega di indicare quale tipologia di articolo si intende proporre, tra le tre ospitate da OrizzonteCina, in caso di accettazione dell’abstract.

Tipologie di articoli

ARTICOLI DI RICERCA

Articoli che valorizzano lo strumento teorico, la ricerca empirica e sul campo, o l’analisi di fonti primarie per presentare un’interpretazione originale delle dinamiche politiche, sociali o economiche che interessano la Cina e la collettività sinofona contemporanee. Gli articoli di ricerca sono di lunghezza compresa tra le 5.000 e le 8.000 parole, comprensive di abstract (150 parole in inglese), cinque keywords in inglese, note a fondo pagina, ed eventuali grafici/tabelle/figure/didascalie.

NOTE DI RICERCA

Brevi saggi originali e rigorosi che offrono un esame critico della letteratura esistente o presentano i risultati preliminari di una ricerca. Le note di ricerca sono di lunghezza compresa tra le 3.000 e le 5.000 parole, comprensive di abstract (150 parole in inglese), cinque keywords in inglese, note a fondo pagina, ed eventuali grafici/tabelle/figure/didascalie.

SEZIONE “中华老诤友 | Tra le righe”

I contributi in questa sezione mirano a tradurre ed esplorare termini e concetti chiave del discorso politico cinese attraverso un lavoro su testi e fonti originali. Si tratta di saggi di analisi testuale, linguistica e sociolinguistica del discorso su un testo di chiara rilevanza per la comprensione del pensiero politico e del discorso pubblico cinese contemporaneo, in lingua cinese. Possono rientrare in questa rubrica anche analisi di testi in lingua cinese appartenenti a generi di ambito non strettamente politico, purché concorrano a costruire il discorso pubblico cinese in ambito politico e istituzionale. Questi saggi sono di lunghezza compresa tra le 3.000 e le 5.000 parole, comprensive di abstract (massimo 150 parole in inglese), cinque keywords in inglese, e note a fondo pagina. Si invitano autori e autrici a inserire il testo originale in cinese nel corpo del lavoro al fine di agevolare la lettura e la comprensione dell’analisi da parte di lettori e lettrici.

Autori e autrici i cui abstract saranno accettati possono trovare le linee-guida di stile per la successiva stesura dei saggi, unitamente alle informazioni sul processo di peer-review, sul sito della rivista all’URL www.orizzontecina.unito.it.

Il calendario della lavorazione di questo numero di OrizzonteCina prevede le seguenti scadenze:

30 aprile 2022 – invio degli abstract in risposta a questa Call for Abstracts

5 maggio 2021 – comunicazione della decisione sugli abstract accolti e declinati

1° settembre 2022 – consegna dell’articolo e avvio del processo di peer-review

1° ottobre 2022 – comunicazione degli esiti delle due peer-review

Novembre 2022 – uscita del numero in formato digitale