Di Zhao Tingyang
Traduzione dal cinese di Alessandra C. Lavagnino
Astrolabio Ubaldini Editore, 2024
Il concetto di tianxia, elaborato per la prima volta più di tremila anni fa durante la dinastia Zhou, considera il mondo nella sua interezza come soggetto politico. Analizzare i problemi prendendo come unità di riflessione tutto ciò che sta ‘sotto il cielo’ (tianxia) permette di progettare un ordine politico in grado di dare conto in modo sorprendentemente efficace di una realtà globalizzata. Questa è la premessa da cui parte Zhao Tingyang per esporre la sua teoria di filosofia politica; attraverso continui rimandi al pensiero cinese classico e contemporaneo e alla filosofia occidentale, che vanno da Xunzi a Hobbes, dal Daodejing di Laozi a Per la pace perpetua di Kant, da Li Zehou a John Rawls, il filosofo delinea una visione radicata in un passato antico e al contempo proiettata verso il futuro, tracciando una strada che soddisfi tanto i criteri di compatibilità di Confucio quanto quelli di compossibilità di Leibniz e porti a un sistema mondiale foriero di vantaggi condivisi, distaccato dalla logica della ricerca del massimo interesse egoistico, nel rispetto del limite ontologico costituito dall’ordine naturale.
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